l’EcoLogico
Mastrojeni: “Per frenare le barche della disperazione conviene aiutare i liberi migranti”
Accogliere i migranti per rallentare il flusso migratorio. Un paradosso? Non per Grammenos Mastrojeni, segretario aggiunto dell’Unione per il Mediterraneo, che ne ha fatto una delle proposte di un libro appena uscito “Vola l’Italia. Ridare le ali a un Paese insostenibile”.
Sì dell’Eurocamera al taglio dello smog. Destre e parte del Ppe votano no, contrario anche il governo Meloni
In ballo ci sono le vite di 300 mila cittadini europei: quelli che ogni anno vengono uccisi dall’inquinamento dell’aria. Per permettere a molti di loro di salvarsi, l’Eurocamera ha approvato la revisione della direttiva sul tetto agli inquinanti che finiscono nei nostri polmoni. I nuovi valori si allineano alle indicazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e stabiliscono limiti più severi per le polveri sottili (Pm2,5 e Pm10), il biossido di azoto, il biossido di zolfo e l’ozono. Ma la misura dà alle amministrazioni locali il tempo di adeguarsi: la data prevista per l’entrata in vigore delle norme è il 2035.
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Valeria Termini: “Mille miliardi di dollari di sussidi ai combustibili fossili: è ora di frenare”
Gradualmente, per carità. In modo da spostare il baricentro energetico dell’economia a un ritmo che consenta di mantenere, anzi di far crescere, l’occupazione. Ma comunque sul fatto che occorra diminuire i finanziamenti ai combustibili fossili, che sono la principale causa della crisi climatica, nei convegni internazionali e nelle indicazioni della comunità scientifica non ci sono dubbi. Peccato che la realtà sia un po’ diversa. Il Financial Times nei giorni scorsi ha riportato la stima del Fondo monetario internazionale: 7 mila miliardi di dollari spesi nel 2022 per sostenere direttamente i combustibili fossili e per ripagare una parte dei danni prodotti dal loro uso. Una cifra in netto aumento. Come è possibile?
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Gianluca Felicetti (Lav): “L’uccisione dell’orsa Amarena è effetto dell’aver sdoganato la caccia selvaggia”
“Uccidere lupi e orsi danneggia l’economia perché diminuisce l’appeal turistico dei luoghi, ma porta voti a chi soffia sul fuoco di una contrapposizione tra gli esseri umani e gli altri abitanti delle nostre montagne, una contrapposizione che oggi non ha più motivo di essere. Chi ha armato il fucile che ha ucciso l’orsa Amarena, simbolo dell’Abruzzo, è il clima di odio che negli ultimi tempi è molto cresciuto”. Gianluca Felicetti, presidente della Lav (Lega antivivisezione) commenta così l’uccisione a fucilate di un’orsa che non aveva mai creato pericoli per gli abitanti dei paesi che frequentava.
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Francesco Martone: “Il no dell’Ecuador alle trivelle è il primo passo, il petrolio va lasciato sottoterra”
“L’Ecuador è solo l’inizio. Tenere il petrolio dove è stato per centinaia di milioni di anni, sottoterra, è una scelta necessaria non solo per la difesa del clima, ma per garantire uno sviluppo economico più equo”. Francesco Martone è oggi il coordinatore dei giudici del Tribunale internazionale dei diritti della natura, un’organizzazione nata nel 2014 “in difesa della Madre Terra”. Vent’anni fa, come senatore dei Verdi, aveva contribuito alla definizione di un accordo tra Roma e Quito proprio per la protezione dell’area che nei giorni scorsi è stata oggetto del referendum.
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Claudio Smiraglia: “Studio le Alpi da mezzo secolo, mai vista una ritirata così veloce dei ghiacciai”
Una volta c’era l’acquazzone di metà agosto che rompeva l’estate: chi aveva organizzato le ferie in quel periodo si scocciava, gli altri respiravano. Adesso ci sono tempeste violente che si abbattono con regolarità sul Nord Italia nelle pause del caldo: tetti scoperchiati, alberi che volano, qualche volta anche peggio. La differenza tra questi due scenari non va cercata in cielo, ma nel mare che si scalda oltre il livello di guardia disperdendo l’energia sotto forma di vapore. E nelle montagne, che non riescono più a custodire i ghiacci. Se nel luglio 2022 il disastro della Marmolada aveva attirato all’attenzione sullo zero termico appena sopra la cima del Monte Bianco, quest’anno per trovare lo zero termico sulle Alpi si è dovuti andare più in alto, fino a 5.300 metri.
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“I blackout climatici si possono evitare, serve una rete più intelligente”
Tra i vari disastri climatici dell’estate 2023 il collasso della rete elettrica a Catania è stato il più sorprendente. Sappiamo infatti che con prati secchi da mesi, venti rabbiosi e temperature da forno gli incendi possono diventare i padroni del territorio. E che, dopo un trattamento del genere, le piogge tendono a raddoppiare i danni. Ma sulla rete elettrica abbiamo investito da molti anni intelligenze e miliardi di euro ottenendo risultati concreti: collegamenti più potenti e sicuri, un sistema energetico più bilanciato. Come è possibile che tutto questo all’improvviso venga meno?
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