Il futuro è in sharing

L’EMERGENZA CORONAVIRUS SEGNA UN PRIMA E UN DOPO, TANTE LE SFIDE PER LA “CONDIVISIONE” MA VINCERLE SI PUÒ. LO SPECIALE DI “ALLA CARICA!” SULLA SHARING MOBILITY

“Sharing”. Fino al febbraio scorso questa parola ci proiettava in un mondo amichevole e seduttivo, pensato in inglese (pur disponendo del validissimo “condividere”) perché la dimensione della scommessa è globale. Nelle città più avanzate molti giovani – e anche alcuni diversamente giovani – cominciavano a ritenere di cattivo gusto accumulare oggetti, invece di concentrarsi sulle funzioni assicurate da quegli oggetti, finendo così per occupare molti più spazi e molte più risorse del necessario.

La mentalità sharing si stava diffondendo in varie forme: dalla condivisione di case al tempo (attraverso lo scambio di ore di lavoro) e naturalmente alla mobilità. Perché comprare e gestire mezzi di trasporto privati per le varie esigenze (picchi di traffico, spostamenti quotidiani, vacanze) quando è più facile e conveniente utilizzare flotte con ampia scelta di veicoli che non richiedono manutenzione, bolli, assicurazioni, pagamento di parcheggi?

continua a leggere su alla carica!

 

se l’articolo ti piace condividilo